venerdì 23 aprile 2010

Thank you for your friendship

Io alle tecnologie ci credo. Credo nelle loro potenzialità e credo che possano essere un bel modo per stare vicino alle persone.
A volte.
Con cognizione.
Ne ho le prove.
Sì, come insegnavo stamattina alla classe, possono anche essere usate molto male e diventare una maledizione.
Ma la mia esperienza è positiva e, grazie a loro, come fossi la Natura, posso dialogare con un'islandese.

HI Mattea !
there is an volcanic eruption now in Iceland on the south coust and the worst thing is the ash coming from it, farmers are tired watching their animals which they have to keep inside in their sheepcote or cowshed, where the volcano is, the earth is covered with ash and it has been dark days, some farmers have to leave their homes overnight and come back in the morning to tend to their animals. Thank you for your thoughtfulness, I have not been well, I am getting old and I had to take some rest but I will be back, I am looking forward going out again and I am going to take a lot of pictures :))
I wish you all the best and thank you for your friendship :))
My best regards

mercoledì 21 aprile 2010

Iceland

Vorrei pubblicare una lettera scrittami da un'amica Islandese. Forse lo farò. Per ora mi accontento.

Un post scritto un po' di tempo fa...

domenica 11 aprile 2010

Come Jordan

Volevo essere come Michael Jordan. Volevo volare come lui. Imparare la pallacanestro da mia madre...

Avere degli "idoli", nel senso buono del termine. Non nel senso di "Dei" ma nel senso di "Esempi". Persone che si vuole emulare, dalle quale si vuole trarre spunto.

Anche io ne ho avuti.

Michael Jordan, Manu Ginobili, Del Piero... Poi più grande Ghandi, Giuseppe... Poi Vaughan, Tommy Emmanuel.

L'altra sera ne ho trovato (o riconfermato) un altro. Solo un uomo, solo un romano. Tante emozioni e tanti sentimenti. Messaggi che arrivavano dritti dritti. Al cuore.

Mi sono molto emozionato con questa. Specie ad averla conosciuta dopo la sua antecedente....

giovedì 8 aprile 2010

Di parte

Ieri ho pensato che è bello essere di parte.
Per dirla in altro modo, direi che se non stai da nessuna parte hai perso.
Sono piuttosto affascinato da chi è di parte, prende parte e si trova in un certo posto. Da quelli a cui non si è costretti a chiedere: "tu dove sei?".
Discorsi complicati, fraintendibili anche.
Questa è per voi. Partenza.

Filastrocca impertinente,
chi sta zitto non dice niente;
chi sta fermo non cammina;
chi va lontano non s’avvicina;
chi si siede non sta ritto;
chi va storto non va dritto;
e chi non parte, in verità,
in nessun posto arriverà.
[Filastrocca impertinente, Gianni Rodari]

sabato 3 aprile 2010

Happy as an Easter

Un bella giornata. Di sole. Di primavera.

Trascorsa tra alti e bassi.

Buona Resurrezione cari lettori. Percorriamo una (bellissima) strada senza fine.

giovedì 25 marzo 2010

Bisogna saper vincere

Vincere e perdere.
Io ci ho pensato. E' una società che punta tutto su questo. Che sa con precisione cosa significano. Che sa come si ottiene una vittoria, come si cade in una sconfitta.
A me piace giocare, e vincere, raramente perdere.

Se ami e tifi per una squadra che vincerà, hai perso.
Se gli altri sono stati favoriti, hai perso.
Se giochi sapendo di vincere, hai perso.
Se coi vecchi tu hai studiato, hai perso.
Se, tanto farà così, hai perso.
Se vai sempre di fretta, hai perso.
Se fai quanto basta, hai perso.
Se non scegli, hai perso.
Se non metti te stesso nella tua quotidianità, hai perso.
Se insegni Einstain a chi è scolarizzato, è noioso.
Se fai il carino con una donna, hai perso.
Se stai con una persona per non stare da solo, difficilmente vinci.
Se ti confidi a metà per non scoprirti, hai perso.
Se vedi il mero fatto, hai perso.
Se non ti impegni ad ascoltare, hai perso.
Se regali il regalo desiderato, è noioso.
Se fai solo quello che sai fare, non cresci.
Se dici forse e non ci pensi, hai perso.
Se coinvolgi gli altri nei tuoi casini, perderai.
Se scrivi perché sei il più originale, hai perso.
Se ti confronti con chi è peggio di te, hai perso.
Se chiedi i tuoi spazi, mi sa che perdi.
Se non te ne frega, hai perso.

Se ami e tifi per la squadra del tuo paese hai vinto.
Se con gli altri fai festa comunque, hai vinto.
Se giochi al massimo sapendo di perdere, hai vinto.
Se coi vecchi parli il dialetto, è bello.
Se sai che farà così e sei pronto a sorridergli quando lo farà, hai vinto.
Se ti siedi su di un'altalena, hai vinto.
Se fai il tuo massimo, hai vinto.
Se fai una scelta consapevole, hai vinto.
Se ti interessa, hai vinto.
Se hai passione per quel che insegni e trasmetti interesse a fare 6+5, hai vinto.
Se vivi una donna, la apprezzi, la fai esprimere, hai vinto.
Se metti te stesso nei rapporti, hai vinto.
Se mostri i tuoi lati deboli, sei forte.
Se vedi l'umano che hai davanti, hai vinto.
Se guardi negli occhi, hai vinto.
Se lasci un post-it con un fiore nel luogo giusto, hai vinto.
Se provi a fare ciò che sbaglierai, hai vinto.
Se dici un sulla fiducia, hai vinto.
Se agisci con il cuore e ti stanno a cuore gli altri, come potrai perdere?
Se scrivi per te stesso e dire agli altri di te, è bello.
Se non ti confronti con chi è peggio di te, hai vinto.
Se lasci spazio e tempo all'altro, hai vinto.
Se fai del tuo meglio, hai vinto.


A me piace vincere.

martedì 23 marzo 2010

A muso duro

Aver ascoltato questa oggi mi ha dato sentimenti piacevoli. Ho deciso di scriverla qui.

Penso anche a chi fa musica e cresce con lei. Che con lei vive felicità e tristezze, vittorie ed inestimabili perdite.

Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.